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martedì 30 maggio 2017

Mia per sempre
Maria Venturi

Buon pomeriggio lettori,
oggi la nostra recensionista Sara ci presenta un romanzo rosa firmato Maria Venturi, pubblicato con Rizzoli.

Trama: Un villaggio del sud-ovest dell'irlanda. Dove vent'anni gli abitanti del paese non hanno dimenticato il “peccato” di mary con un forestiero, da cui è nata Mia. Non ha dimenticato neooure Sean, che per cecità e orgoglio non sposò Mary, ed è legato ad una donna che non ama, Lillibeth gelosa e incapace di superare il passato del compagno. Mary e Mia sono per la gente l'inquieta personificazione della ribellione, della libertà. E i conflitti esplodono quando Jonny, il figlio di Lillibeth e Sean, s'innamora di Mia…

Recensione: Due storie diverse ma allo stesso simili, da una parte abbiamo Sean e Mary e dall'altra i loro figli: Jonny e Mia. Diciamo un intreccio amoroso tramandato da genitori a figli. L'Irlanda è la terra dove sono i due giovani ragazzi sono accomunati da un passato comune. La madre dell'una e il padre dall'altro, sono stati innamorati, amanti, si sono desiderati tanto… ma purtroppo non ce l'hanno fatta a costruire un futuro insieme. Infatti Sean per orgoglio si è sposato un altra donna, che non ha mai dimenticato il suo passato e fa di tutto per tenerlo lontano da Mary. Da l'altra parte anche Mary è andata avanti ma senza Sean, ha avuto una figlia ed è andata avanti nella vita lavorando e pensando alla familgia. Le cose cambiano quando i loro rispettivi figlio si conoscono e si innamorano, ma Lillibeth, mamma di Johnny fa di tutto per separarli, ma Mia non è una ragazza che si fa comandare da una donna che non la vuole nella famiglia. Così si allontana dall'Irlanda lasciando indietro un passato e forse anche l'amore.

Mi sembra che la parola “amore” sia esagerata per descrivere il banale idillio di due ragazzini. E non mi sembra davvero il caso di riesumare quella vecchia storia. Johnny Ryan oggi è un uomo sposato, immagino felicemente”
Ascoltami bene, ragazzo: io ho pagato a caro prezzo tutte le idiozie e gli sbagli che ho fatto. Adesso non puoi chiedermi che paga anche i tuoi. Tu e Mia avete dei problemi? Io non ne ho colpa, e neppure mia moglie. Arrangiatevi, ma lasciateci fuori”
Merito di restare all'inferno tutta la vita… posso accettare qualunque condanna, ma non vedere mio figlio morire tra le fiamme...”

 Ho trovato il libro scorrevole e piacevole da leggere. Ho apprezzato molto il fatto di leggere due storie in un unico libro, due storie ricche d'amore, dolcezza ma anche sofferenza e perdita. Sembra quasi che il destino dei genitori sia uguale anche per i figli, per fortuna Mia cambia le cose. Che dire due storie d'amore belle da leggere, scoprire, conoscere, che sembrano molto simili ma allo stesso tempo differenti. Ho apprezzato il coraggio di andare avanti anche se la società non te lo permette visto che vivevano in un paesino con una mentalità chiusa e ovviamente condanno il comportamento del padre e del figlio perché hanno poco carattere non sanno prendere decisioni giuste per la loro felicità e il loro futuro. Avrei voluto che l'autrice avesse dato più importanza alla violenza di Mia e non concluderla con poche righe. In generale ho adorato il libro.

Voto:


venerdì 26 maggio 2017

Elide Ceragioli

Buon pomeriggio cari lettori, oggi abbiamo il piacere di presentarvi l'autrice di Fuori dalla tela del ragno ( https://ilmondodellesognatrici.blogspot.it/2017/04/fuori-dalla-tela-del-ragno-titolo-fuori.html).
    1.      Il percorso di ogni scrittore è diverso dagli altri. Quando è nata l'idea di scrivere? Com'è stato il tuo percorso fino ad ora?
Sono una lettrice accanita da sempre (ho cominciato a leggere a 4 anni) e la passione per la scrittura fa parte di me. Ho pubblicato il mio primo libro, “Cristiana a modo mio”, a poco più di 20 anni, nel 1978, poi c’è stato un lungo periodo di sospensione con il matrimonio, la laurea, la specializzazione, i figli… Ho ripreso scrivendo favole per i miei bambini, poi, dal 2000 ho iniziato a scrivere racconti per adulti e alcuni di questi sono diventati romanzi. Ad oggi ho pubblicato 2 raccolte di racconti, un racconto illustrato, 8 romanzi: alcuni storici e una serie di 4 giallo-polizieschi.
                                                                                                                                
2.      Come ti definiresti come scrittrice? Da cosa ti lasci ispirare?
Forse potrei definirmi scrittrice per natura, perché il mettere su carta le storie che mi sgorgano dentro è un fatto connaturato alla mia persona da sempre: scrivo perché è un’esigenza vitale, come mangiare, respirare, camminare… se non scrivo non vivo.
Ogni storia che scrivo nasce da un incontro, quasi sempre fortuito, o da un’esperienza vissuta, anche se poi la fantasia lo trasforma in una vicenda apparentemente senza riferimenti all’evento originario.

3.      Abbiamo parlato della Elide scrittrice, ora vorremmo sapere qualcosa sulla Elide di tutti i giorni. Diventare scrittrice ti ha in qualche modo cambiato?
Sono moglie da 35 anni, mamma di due figli (ormai grandi); di professione faccio il medico neuropsichiatra infantile, occupo il tempo libero in attività di volontariato con mio marito e, per passione, scrivo… da sempre, anche se mi sono dedicata a racconti e romanzi solo negli ultimi vent’anni.
Non posso dire che il diventare scrittrice mi abbia cambiata in quanto mi sento scrittrice da sempre. Lo scrivere fa parte di me, ad un certo punto è diventato una necessità impellente, un’esigenza irrinunciabile di raccontare. Più che cambiarmi i miei libri mi hanno aiutata a rafforzare legami, stringere amicizie, conoscenze, relazioni umane.

4.      Come hai vissuto la ricerca di una casa editrice? È stato difficile? Cosa consiglieresti agli aspiranti scrittori?
Purtroppo in modo sicuramente difficoltoso. Ho mandato i miei manoscritti (soprattutto i primi) a molti editori. Solo da una piccola parte ho avuto risposte e tra queste molte solo di pubblicazione a pagamento con condizioni assolutamente inaccettabili, addirittura vergognose.
Ho fatto esperienze con alcuni tra quelli che mi hanno fatto delle proposte editoriali accettabili, almeno sulla carta, ma con tutti distribuzione e promozione si sono dimostrate scarse e poco efficaci.
Ora ho tentato la strada dell’autopubblicazione: è troppo presto per valutare se possa essere una strada migliore per un esordiente.
Non penso di aver consigli da dare su questo fronte agli aspiranti autori se non quello di credere comunque in se stessi, ma senza farsi illusioni di successo, per evitare delusioni cocenti.

5.      Parliamo di "Fuori dalla tela del ragno": come è nata l'idea di questa serie poliziesca?
Dopo tanti racconti di genere ed ambientazione diversi, mi sono cimentata con due romanzi storici: “La libertà delle foglie morte” (Berlino, 1935, leggi razziali) e “Il falco e il falcone”, (Medio Evo, Ruggero da Flor, templari, bacino mediterraneo, secolo XIII). Lavori che mi hanno dato tante soddisfazioni, ma molto impegnativi, soprattutto per la ricerca e la documentazione necessarie. Il secondo in particolare, un po’ di impegno lo chiede anche al lettore.
Volevo offrire ai miei lettori qualcosa di piacevole, interessante e positivo, ma che fosse meno impegnativo per me nella ricerca documentale e accessibile ad un pubblico ampio. Da divoratrice di gialli ho pensato che un romanzo poliziesco fosse la proposta giusta. Ero giovane all’epoca del “mostro di Firenze”, quando avevano ipotizzato di costituire una super-squadra per indagare sui delitti del mostro, ma nella realtà è rimasta solo un’idea… allora ho deciso che “La Squadra” la inventavo io. In “Non sai mai chi puoi incontrare” la squadra si forma, proprio a Firenze e compie la sua prima grande indagine. Continuerà ad operare nei tre romanzi successivi. “Fuori dalla tela del ragno” è l’ultimo episodio: un’indagine complessa, conclusa in modo brillante come sempre, ma con uno sviluppo inatteso e svolte decisive nella vita degli ispettori protagonisti. La Squadra si scioglie, ma lasciando aperta la porta ad una nuova serie di avventure e indagini.

6.      Secondo la tua opinione, quali sono gli aspetti da curare maggiormente in un libro, oltre alla storia in sé?
Un libro di narrativa deve essere un piacere per il lettore, di conseguenza lo scrittore deve evitare di annoiarlo o di indisporlo. La storia deve essere interessante e accattivante in sé, ma anche narrata con un linguaggio semplice, ma vivace, adatto al contenuto (un romanzo storico non può avere lo stesso linguaggio di un giallo-poliziesco o di un romanzo rosa) e adeguato alla tipologia di lettori cui ci si rivolge. Si deve poi avere molta cura nella struttura della narrazione, nella coerenza dei fatti narrati e nella correttezza grammaticale, sintattica e lessicale. Un aiuto indispensabile ed insostituibile, per quest’ultima parte, è quello fornito dall’editor, se lavora con serietà e competenza in vera sinergia con l’autore.

7.      Quali generi letterari prediligi sia dal punto di vista del lettore che dello scrittore? Quali invece, a tuo parere, presentano più limiti?
Come lettrice sono onnivora anche se i generi che più mi attraggono sono il giallo, lo storico e la saggistica di argomento storico.
Forse i generi più “limitati” sono la poesia da un lato e il saggio socio-politico dall’altro, non perché non abbiano valore letterario in sé, ma perché più impegnativi, di conseguenza con un numero di lettori interessati molto selezionato.

8.      Nel tuo ultimo libro viene trattato un tema attuale, quello del femminicidio. In che circostanze hai deciso di introdurre questa tematica? Cosa ne pensi dell'incremento della violenza sulle donne in Italia?
Non mi pare che nel mio romanzo il femminicidio abbia un ruolo predominante. Le vittime del colpevole di turno sono tutti maschi, anche se il movente è, di fatto, un così detto femminicidio, neologismo che non amo troppo perché spesso strumentale.
Analizzando le statistiche ufficiali non mi pare che ci sia un incremento della violenza omicida in Italia, anzi c’è un calo sensibile negli ultimi decenni e il rapporto tra le vittime maschili e femminili non è variato significativamente. Mi pare che ci sia piuttosto un aumentato interesse dei media su questo argomento a volte forse anche morboso. Non so quanto questo interesse sia veramente ispirato da una volontà sincera di difendere le donne dalla violenza o non piuttosto, spesso, strumentale e incentivato dalla necessità di generare ascolto… A me interessa molto di più la difesa, la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle persone, in particolare di chi è più debole: bambini, anziani, malati, disabili, fragili, indifesi o feriti in ogni senso, indipendentemente dal sesso.

9.      Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Parlerai ancora di questa Squadra?
Ho appena terminato un romanzo storico di ambientazione medioevale, secolo XII in Germania, con protagonista Ildegarda di Bingen. Coniugando il rigore della documentazione storica ed i fatti partoriti dalla fantasia ho dato alla narrazione una pennellata di giallo per creare un po’ suspense e un pizzico di patos: vedremo se questo mix piacerà ai lettori.
Con “Fuori dalla tela del ragno” LA SQUADRA finisce, ma alcuni dei sui elementi (Carlo, Gabriella e non solo…) torneranno ad essere protagonisti di nuove indagini, insieme a nuovi colleghi. Nascerà una SQUADRA-2? È possibile, anzi… ci sto lavorando.




Non è mai troppo presto per amare
Eugenio Nascimbeni

Buon pomeriggio sognatori,
oggi vi segnaliamo l'ultimo romanzo di Eugenio Nascimbeni, Non è mai troppo presto per amare.

Chi è Eugenio Nascimbeni?
<< Come autore ho esordito nel 2007 con il romanzo thriller “Il traghettatore” pubblicato da Leonardo Facco, editore free della bergamasca. Nel giugno 2012 ho pubblicato per Lettere Animate Editore il romanzo giallo “L’angelo che portava la morte”, qualche mese più tardi è uscito, per Falzea Editore, il romanzo thriller fantasy “La profezia di Karna e l’amuleto maledetto”. Nel 2013, sempre con Lettere Animate Editore, è stato ripubblicato, in una versione extended,  il mio romanzo d’esordio “Il traghettatore” e parallelamente lo spin off dello stesso, dal titolo “L’attesa di Caronte”. Nel 2015 è stato editato, da Lettere Animate Editore, il romanzo thriller a sfondo psicologico “Delirio”.Tra le opere in selfpublishing segnalo “Spiriti Immortali”, una raccolta di poesie dedicate ai grandi nomi della musica, del cinema, dello sport prematuramente scomparsi e diventati Miti.“Non è mai troppo presto per amare”, pubblicato il 6 aprile 2017 da Amarganta Editore, è il mio primo romanzo di formazione a carattere sentimentale.
Amo leggere, soprattutto romanzi di genere thriller e poliziesco, scrivere (in passato sono stato collaboratore del sito culturale Deliri Progressivi), e ascoltare della buona musica rock e blues. Il mio artista preferito è Bruce Springsteen, di cui sono un grande fan.
In campo letterario, accanto agli autori più celebri del genere che prediligo, nutro una profonda passione per Jorge Amado, superbo cantore del Brasile e della sua gente.>>

Casa editrice: Amarganta Editore
Genere letterario: Romanzo di formazione, romantico-sentimentale
Pagine: 130
Formato: digitale e cartaceo
ISBN: 13: 978-1545117163
Prezzi: Euro 1,99 digitale, Euro 12,00 cartaceo
Link acquisto:   http://amzn.to/2nPdOPm

Trama: Milano, un’estate di fine anni sessanta. Fabio, dodicenne portiere della squadra di calcio amatoriale dei “Diavoli Gialli”, parte con sua madre per una località dell’entroterra pesarese per concedersi un primo scampolo di vacanze, ospite di suo cugino Celso e degli zii.
Nel corso del viaggio fa qualche riflessione sul tema dell’amore, un sentimento che lui conosce appena attraverso le canzoni melodiche di quegli anni e grazie alla fugace lettura dei fotoromanzi della Lancio, diffusissimi a quei tempi, di cui sua madre è un’accanita lettrice. L’incontro sul treno con un soldato di leva, triste e addolorato dopo avere salutato la sua ragazza, gli fa comprendere che l’amore è una medaglia a due facce: da un lato la gioia, dall’altra la sofferenza. Arrivato a destinazione fa conoscenza con Lea, una bellissima ragazzina di due anni più grande e della quale s’innamora al primo sguardo. Con la timidezza e l’inesperienza dell’età incomincia un piccolo corteggiamento sino a quando lei non gli regala il suo primo bacio d’amore. La storia tra di loro s’irrobustisce e tutto sembra filare per il verso giusto, ma un evento inatteso finisce per lacerare in modo irreparabile il loro rapporto. Fabio allora, attraverso un percorso di crescita individuale quanto mai sofferto, giunge alla vetta più elevata dell’amore: nonostante la relazione con Lea sia terminata, il suo sentimento verso di lei non è mutato, anzi si è ingigantito. Un drammatico avvenimento, infine, pone Fabio davanti a una scelta coraggiosa che affronta con lo slancio passionale del suo giovane cuore innamorato. L’ultimo capitolo, un vero e proprio colpo di scena, commovente ma non strappalacrime, spiegherà cosa è successo, a distanza di tempo dai fatti raccontati, a tutti i protagonisti della vicenda.

Quarta di copertina
“Non è mai troppo presto per amare”
Fabio, dodici anni, un quartiere metropolitano di cui conosce ogni angolo, un gruppo di amici con cui passare le giornate. Poi le lunghe vacanze in campagna, dagli zii, e l'incontro che sconvolgerà la sua esistenza e le sue piccole grandi certezze, quello con la bellissima Lea, di due anni più grande. Un amore a prima vista, totale e profondo, come totali e profondi possono essere i sentimenti vergini di chi si affaccia alla vita. Passando dagli scorci di Milano all'entroterra di Pesaro, Nascimbeni riesce con delicata maestria a delineare lo sbocciare del sentimento nell'animo di Fabio, suscitando nel lettore un'empatia totalizzante nei confronti del piccolo protagonista. La prosa, curata e fluida, risveglia nella memoria tempi, cadenze e sensazioni in perfetto sincronismo con l'evolversi del narrato, riuscendo nel miracolo di mescolare la fantasia con la realtà che ci appartiene.    
Per lei avrei fatto di tutto, qualunque cosa mi fosse stata chiesta. Quello che nessuno poteva costringermi a fare era smettere di amarla con tutto me stesso, anche se sembrava proprio che lei non mi volesse più. 

giovedì 25 maggio 2017

Il profumo dei fiori di ciliegio
Chiara Trabalza

Buongiorno cari lettori,
la nostra recensionista Josephine March ci espone la sua opinione su Il profumo dei fiori di ciliegio di Chiara Trabalza.

Autrice: Chiara Trabalza vive a Roma, dove è nata e cresciuta. Laureata in Psicologia, mamma di due bambine, è una scrittrice accanita, di formazione classica. Ha una passione sfrenata per la fotografia, i gatti e il mare. Ama leggere e viaggiare, adora la pizza e i dolci. È autrice di tre romanzi. Nel 2014 esce il suo romanzo d'esordio "Il volo delle lanterne" pubblicato da Eden Editori. Nel 2015 pubblica "Il mio imprevisto più dolce" con la casa editrice Lettere Animate. Nel 2016 esce "Lieve come la neve", edito sempre da Lettere Animate. I libri dell'autrice sono disponibili in tutti gli store, sia in ebook che in formato cartaceo.

Trama: Alice ha trent'anni, meravigliosi occhi verdi pieni di segreti e un passato doloroso che le ha lasciato molte cicatrici. Quando il dolore diventa troppo grande da sopportare, scappa via dalla sua casa e dalla sua vita, per rifugiarsi nella piccola Positano, dove vive sua nonna. E qui, dove l'aria è intrisa del profumo dei glicini e dei limoni e dove il mare parla al suo animo inquieto, Alice incontra Luca, un uomo schivo e solitario che sembra volerla evitare e tenere alla larga. Ma anche Luca nasconde un segreto doloroso, perseguitato dai fantasmi di un passato che si rifiuta di affrontare, ha chiuso le porte delle sue emozioni, per proteggersi da ferite nascoste che ancora sanguinano. Solo Alice riesce a toccargli il cuore. Quando lui la guarda incontra gli occhi più belli che abbia mai visto in tutta la sua vita, occhi profondi che sembrano capaci di capire i suoi tormenti. Occhi in grado di farlo innamorare. 
Ma, per ricominciare ad amare, Luca e Alice dovranno affrontare le loro paure, lasciarsi il passato alle spalle e imparare a guardare di nuovo l'amore negli occhi, prima di rischiare di perdersi. Una storia di dolore e speranza, di ferite e promesse, di fragilità e forza, di sofferenza e rinascita. Una storia d'amore romantica, dolce e intensa. Perché anche dalle cicatrici possono nascere un paio di ali per ricominciare a volare.  
Bisogna attraversare la tempesta per tornare a vedere le stelle.
Qualche volta succede che, per quanto due anime cercano di sfuggirsi e di restare a distanza, se è scritto che devono stare insieme alla fine si incontreranno inevitabilmente. Non si può lottare troppo a lungo contro la naturale forza dell'attrazione. Non si può resistere per troppo tempo al richiamo del cuore.

Recensione: È la storia dell'incontro fra due persone che stanno vivendo un lutto doloroso, ognuno cercando, a modo suo, di sopravvivere al dolore della perdita, dell'abbandono.
Alice, trentenne bolognese dai capelli rossi e riccioluti e dotata di magnifici occhi verdi, si rifugia a Positano in casa di sua nonna, dove ha trascorso tante vacanze felici da bambina.
Qui conosce Luca, il barista cupo e taciturno, all'apparenza scorbutico, anch'egli sta sopravvivendo al dolore di un abbandono... Alice cerca di celebrare la vita facendo tutte le cose segnate nella lista, Luca, invece, si è trasformato in un una specie di misantropo perché si è ripiegato sempre più in sé stesso, per questo motivo Alice pensa bene di tenersene alla larga...



A Positano Alice reca con sé, oltre ai tristi eventi mai superati, una lista di cose da fare una volta diventate adulte, che aveva compilato insieme a sua sorella Gaia.
Ed é galeotta questa lista se queste due persone, all'apparenza così diverse finiscono per diventare amici, sostenendosi reciprocamente nel loro dolore.


Due lutti che s'incontrano quindi, due persone infelici, due esseri sensibili che s'innamorano loro malgrado cercando di condividere, non sempre riuscendoci, il proprio lutto con l'altro. 
È una storia di dolore e rinascita descritta con prosa molto semplice, in alcuni punti l'ho trovata piena di sinonimi e di concetti ripetuti, quasi che l'autrice stessa abbia fatto fatica a scegliere uno fra i tanti... non ho trovato molto pathos, la narrazione stessa si trascina in un ritmo poco incisivo in cui ho fatto davvero fatica a non perdere la concentrazione, manca tutta la scenografia. Mi aspettavo che l'autrice descrivesse di più la mia Positano (sono proprio nata lì) che invece viene declassata al ruolo di location banale... la spiaggia (che è un lembo molto piccolo di detriti ghiaiosi). 



Non descrive le vie del paese vecchio che sono un continuo sali e scendi di gradini... non mi ha fatto vivere l'atmosfera del luogo... peccato perché la storia nel complesso mi è piaciuta molto. Il cameo della nonna, io da napoletana, me lo sarei giocato in un altro modo inserendoci quella veracità che sento mancare in tutto il racconto. Non mi ha emozionata molto, mi dispiace, perché la storia possiede quel potenziale che se sviluppato in maniera giusta avrebbe meritato di più. 

Do a quest'opera una valutazione di tre nuvolette e mezzo, ma non è una bocciatura Chiara, anzi, da te mi aspetto grandi cose.
Invito le lettrici a leggere questa storia delicata e romantica, che io non ho apprezzato appieno forse proprio perché mi aspettavo qualcosa in più. Vorrei un confronto con le lettrici su questa storia e sui suoi personaggi in modo da ricredermi.

Voto:



lunedì 22 maggio 2017

Giveaway


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-Il mondo delle sognatrici
Obsession
Jennifer L. Armentrout

Buongiorno cari lettori,
oggi la nostra recensionista Sara ci propone questo paranormal romance di Jennifer L. Armentrout.

Curiosità sull'autore: autrice di fama internazionale, vive in un paesino del West Virginia. Versatile e prolifica, oltre alla serie young adult che ha consacrato il successo, ha scritto romanzi new adult sotto lo pseudonimo J. Lynn. Per Giunti sono usciti gli episodi della fortissima serie “Lux”: Obsidian, il prequel Shadows, Onyx, Opal, Origin e Opposition, che hanno raggiunto i primi posti delle classifiche italiane di narrativa straniera, e i tre volumi di Oblivion, che raccontano le vicende dal punto di vista di Daemon Black, il protagonista maschile

Trama: Serena Cross aveva accolto con scetticismo il racconto della sua migliore amica, convinta che il figlio di un potente senatore fosse coinvolto in un incredibile complotto. Ma, dopo aver assistito con i propri occhi all'omicidio dell'amica, Serena non può più dubitare: è lei stessa in pericolo. Così accetta a suo malgrado la guardia del corpo che il Dipartimento della Difesa le assegna perché vegli sulla sua sicurezza: Hunter. Arrogante, prepotente, eppure terribilmente affascinante… Ma se lui conosce a memoria il dossier di Serena, lei ignora tutto del suo protettore. Soprattutto il fatto che il più grande pericolo per lei potrebbe essere proprio Hunter.

Recensione: Serena e Hunter sono molto diversi tra di loro e non solo caratterialmente, infatti una è un'umana l'altro è extraterrestre...un Arum. I due si conoscono dopo un episodio che mette in pericolo Serena stessa a causa dell'amica, Mel, che stava frequentando il figlio del senatore e un giorno a causa di un litigio da parte dei due fratelli porta Mel a fare qualcosa che le costerà la vita. Scopre un segreto, qualcosa che gli umani non devono sapere, ma la cosa strana è che i due ragazzi si trasformano in “lampadine” come dice lei, perché sono fatti di luce e non sono umani. Mel spaventata va subito dalla sua migliore amica e le racconta tutto, o meglio quasi tutto perché, è scombussolata e molto spaventata e spesso perde dei particolare. Serena è incredula e crede che l'amica sia fatta di qualche sostanza per arrivare a dire una cosa del genere, ma comunque le da una mano e dopo la chiacchierata entrambe vano a casa sua. Ma lì succede la cosa più brutta che potesse capitare ad una giovane ragazza. Mel viene ammazzata dalla stessa “luce” di cui aveva paura e Serena vede tuta la scena, per fortuna lei si salva e chiama la polizia che si mostra subito interessata al caso, il quale verrà affidato a Hunter, arrogante e duro con tutti. La vita di un essere umano non è importante per lui, ma il Dipartimento della Difesa lo costringe a nascondere la ragazza. Indubbiamente obbedisce, ma non ha mai pensato che questo umano cambiasse la sua vita. Infatti i due inizieranno a conoscersi… è sarà una conoscenza molto molto interessante da molti punti di vista. Hunter inoltre inizia a legarsi anche sentimentalmente a Serena anche se non lo vuole ammettere sopratutto con se stesso, comunque qualcosa gli dice di proteggerla anche a costo della sua vita. I due rischiano molto ma ogni volta escono illesi dalle ferite e soprattutto Serena si mostra sempre più forte nonostante sia un'umana. Hunter inizierà a provare sentimenti sempre più forti… ma sarà amore o ancora meglio riuscirà davvero a tenere Serena lontana dal pericolo e aiutarla a rivendicare la morte dall'amica.
Quella ragazza era matta da legare. I suoi occhi erano diventati quasi verdi, feroci e vivaci, e teneva il mento alto con aria cocciuta. Sembrava sul punto di picchiarmi. Eccitante da morire”

Era ufficiale, impossibile negarlo. Non mi stavo innamorando di Hunter. Ero già innamorata di lui. Amare Hunter era assurdo, una pazzia, ma il calore che provavo, il modo in cui mi si stringeva il cuore a quell'idea, mi fece capire che era così. Amare Hunter era talmente sbagliato da sembrarmi giusto”

Ho adorato il libro e l'ho letto tutto d'un fiato dall'inizio alla fine. L'Armentrout è un genio nel vero senso della parola, adoro questa scrittrice, ti sorprende sempre e con questo libro posso confermarlo. L'autrice qui introduce il mondo degli Arum che sono diversi dai Luxen e combattono secondo gli ordini per proteggere gli umani e i loro figli...e sono rimasta davvero stupita da questa scoperta perché leggendo la prima serie che era concentrata sulla seria Lux, avevo imparato che gli Arum erano i nemici, ma ora tutto cambia e le certezze sono diventati dubbi, ma alquanto piacevoli perché ti dà la voglia di scoprire sempre di più.

Voto:



Proibito amarti
Tiziana Cazziero

Buongiorno lettori,
oggi vi segnaliamo l'ultimo lavoro di Tiziana Cazziero!

Chi è Tiziana Cazziero?
Tiziana Cazziero è nata a Siracusa, dove vive con il suo compagno, sua figlia e due cani. Scrive da quando era adolescente, ha esordito nel 2010, nello stesso anno si è classificata seconda a un concorso a tema Streghe e vampiri e da allora non si è più fermata. Ha pubblicato varie opere trattando diversi generi: romance, erotico e fantasy, nella speranza di regalare emozioni e sogni ai suoi lettori. Ha un blog personale e scrive articoli collaborando con alcune redazioni online.

Genere: romance 
Formato: digitale e cartaceo 
Prezzo ebook: € 0,99 
Prezzo cartaceo: 10,00 
Pagine: circa 200 
Pubblicazione: maggio 2017 
Pagina autrice: https://www.facebook.com/TizianaCazzieroautrice/ 

Trama: New York 
Cassandra è una scrittrice di quarant’anni. Ha avuto successo in passato, qualcosa però ha rovinato i suoi sogni. Un evento tragico ha influenzato gli ultimi anni della sua vita e si trova in un momento di difficoltà. Un’amica le propone un lavoro, ricoprire il ruolo di insegnante per un corso di scrittura creativa. Non può permettersi incertezze e dubbi, ha bisogno di quel lavoro per far risorgere le sue finanze. Accetta, da quel momento in poi una serie di eventi cambieranno la sua vita per sempre. Ben ha venticinque anni, è giovane, bello, attraente e arriva nella vita di Cassandra come un fulmine a ciel sereno. Ha un lavoro inusuale per un ragazzo della sua età, nel frattempo ha deciso di seguire un corso di scrittura creativa, vuole diventare uno scrittore anche lui? In quella circostanza Ben e Cassandra si incontrano, tra regole, sensi di colpa e imbarazzi, iniziano a frequentarsi. Sono due anime che s’incontrano in un momento particolare. Cassandra è consapevole della differenza di età, lei è quindici anni più grande. Come può un giovane affascinante come Ben desiderare una donna come lei e aspirare a un futuro insieme? Dopo dubbi e incertezze Cassandra accetta il suo corteggiamento, tutto sembra regalare momenti di spensieratezza e felicità, gli stessi persi nei sepolcri di un passato doloroso. Tutto cambia repentinamente dopo una dolorosa rivelazione. Non si sono incontrati per caso, tutto era stato programmato. Cosa e chi li ha fatti incontrare?

Trascorremmo una notte intensa, facemmo l’amore ripetute volte, non era del sesso fine a se stesso, ma uno scambio di effusioni, di trasporto emotivo, di energia, di sentimenti. La pelle respirava di noi, della nostra voglia e desiderio di essere l’uno dentro l’altro, di voler far parte di una cosa sola. Ci deliziammo a quei piaceri avvolti dalle lenzuola fresche di lino bianco che odoravamo del nostro amore nascente. Per quanto cercassi di combattere la realtà, quello che c’era tra me e Ben era un puro sentimento di amore. La mattina seguente ci alzammo tardi, io non ero abituata a fare le ore piccole, non avevo una vita mondana, amicizie con le quali stare fuori fino a tarda notte o forse, non era mia intenzione avere impegni che sembravano appartenere a un’altra me. Non uscimmo di casa, rimanemmo a coccolarci, parlando di me, di noi, di quello che stavamo combinando. Nonostante le promesse della sera precedente, diffuse dai nostri respiri affannati e affamati di noi, il giorno cominciava a far riemergere i dubbi su quella relazione condannata.

mercoledì 17 maggio 2017

Margot
Monika M

Buon pomeriggio sognatori,
vi segnaliamo un nuovo romanzo storico di Monika M!

Titolo: Margot - La strega di Rothenburg
Autrice: Monika M
Prezzo: EUR 11,04 formato cartaceo e EUR 1,49 formato kindle
Trama: Margot nasce nella Baviera del 1600 scossa dall'Inquisizione. Più volte l'accusa di eresia sfiorerà la sua giovane vita, ma mai la paura l'avrà vinta sul suo temperamento ribelle. Se esser libere rende le donne streghe lei rivendica per sé questa condizione! Ostinata lotterà per la sua indipendenza ed ancor più per il suo unico amore.
Presentazione di Monika M: Anno Domini 1592, Baviera.
 In un epoca in cui l'accusa di eresia era diffusa più del pane, molte donne si convinsero di esser Streghe. I motivi erano di diversa origine e natura, alcune dettate unicamente da allucinazioni per via delle sostante assunte consapevolmente e non, altre indotte da ignoranza o semplice fanatismo.
L'antica conoscenza medica che ogni donna custodiva in se divenne motivo di accusa in una società in cui i monaci miravano a detenere non solo il controllo della salvezza delle anime, ma anche del corpo. Essere erboriste o levatrici era già un indizio di stregoneria e nella Germania sconvolta dai roghi dell'Inquisizione del 1600 la protagonista, Margot, nasce e cresce.
Sin dalla sua nascita ella verrà travolta dalla superstizione che nelle povere anime albergava. Il terrore della presenza del maligno che in dettagli corporei si annidava, deformazioni fisiche o semplici macchie sulla pelle, erano sufficienti ad indurre sospetto e condanna.
Tenace, curiosa e ribelle la bambina imporrà a se stessa il sapere come unica colpa per cui finire un giorno sul rogo, vivendo fuori da ogni conveniente tornaconto, amando colui che nessun'altra avrebbe voluto amare.
L'indulgenza, unico motivo di riscatto per poveri che conducevano una vita miserabile, rendeva l'accusa di eresia suprema perdizione non solo di questo mondo ma anche dell'altro e solo le menti più illuminate sfuggirono a quel controllo dettato dalla paura, Margot fu una di queste...

Volete saperne di più sulla caccia alle streghe? Visitate il blog di Monika M! https://autricemonikamblog.wordpress.com/2016/10/04/caccia-alle-streghe/

Marika Carrabino
Intervista all'autrice di Respiro ancora

Buon pomeriggio cari sognatori,
oggi vi presentiamo l'autrice del bellissimo romanzo Respiro ancora, recensito dalla nostra Sara https://ilmondodellesognatrici.blogspot.it/2017/04/respiro-ancora-marika-carrabino.html .

1. Da dove nasce la tua passione per la scrittura? Da cosa ti lasci ispirare? 
La mia passione per la scrittura nasce ai tempi delle scuole elementari quando, grazie all'ausilio di una macchina (giocattolo) da scrivere rosa, iniziai a raccontare storie immaginarie che si rifacevano un po' ai personaggi dei testi delle canzoni dello "Zecchino d'Oro." È proseguita poi, durante gli anni dell'adolescenza, con la stesura di una raccolta di poesie ed è infine culminata con la pubblicazione del mio primo romanzo, "Respiro ancora". 
Scrivere mi ha sempre fatto stare bene: mi piace vivere altre vite in altri luoghi, dare voce a personaggi totalmente opposti alla mia indole e sapere che, da qualche parte nel Mondo, la mia storia è esistita. Inoltre apprezzo l'idea che molti lettori possano rispecchiarsi in un determinato personaggio o circostanza, è come se io riuscissi a dar loro conforto, quasi dicendogli:"Ehi tu, visto che non sei il solo/a ad aver vissuto tutto ciò?"
Per quanto riguarda l'ispirazione... bè, solitamente sono le canzoni a farlo: un verso, un ritornello, una melodia o anche solo un semplice titolo... adoro viaggiare con la fantasia, quindi cerco spesso di immaginare chi siano i due sfortunati amanti protagonisti di una struggente canzone d'amore o l'energica ragazzina, tutta pepe, che balla a ritmo di rock un motivetto più movimentato. 

2. Com'è stato il tuo percorso di autrice fino ad oggi? 
Splendido. Ho trovato una casa editrice che mi ha consigliata e supportata, passo passo, durante i mesi della lavorazione del romanzo; riscontrato vivo interesse in tutti i miei amici/parenti per la pubblicazione e, cosa più importante, avuto il piacere di dialogare con alcuni lettori che, dopo aver letto il mio romanzo, si sono complimentati per il lavoro svolto. Molti hanno usato il termine "emozionato" per descrivere il loro stato d'animo durante la lettura e sì... posso dire che non è esistita soddisfazione più grande di questa. Ho deciso anche di mettermi in gioco facendo recensire il mio libro da alcuni blog letterari, e posso dire che le loro accortezze, sia sui punti forti che su quelli che hanno fatto un pò storcere il naso all'interno della storia, mi hanno arricchita e aiutata, spero, ad acquisire maggiore consapevolezza del mio potenziale. Diciamo che, come qualsiasi nuova esperienza in cui ci si imbatte, anche su questa ero partita un pò titubante, ma con il tempo e vedendo soprattutto crescere la cerchia dei lettori, non posso che essere grata a chi mi ha dato il coraggio di mettermi in gioco.

3. Chi è Marika nella vita di tutti i giorni? 
Marika è una donna molto sensibile e, spesso e volentieri, non sa se questa sua caratteristica possa essere un pregio o un difetto. Ama gli animali e, in passato, ha svolto attività come volontaria presso un canile, lo stesso dove ha conosciuto Arturo, il suo splendido cane. Nel tempo libero adora andare in palestra e, ahimè, è parecchio fissata con la cura del corpo e con la scelta di seguire un'alimentazione sana ed equilibrata... mens sana in corpore sano, no?

Adora il trekking, viaggiare e, ovviamente, leggere e scrivere. È anche un'appassionata di serie tv ma purtroppo, ultimamente, ha poco tempo libero a disposizione da poter dedicare a Netflix.
È in procinto di andare a vivere con Lucio, il ragazzo con il quale sta da un anno (e che è stato il suo primo lettore ufficiale!) ed è grazie a lui se "Respiro ancora" ha visto la luce.
Lavora, infine, come educatrice presso una struttura privata del suo paese; adora infatti i bambini e sarebbe suo il sogno di conciliare lavoro e hobby: costruire una bella scuola in mezzo al verde!


4. Quanto incide la natura su ciò che scrivi?
Tanto, come nel caso di "Respiro ancora". Da ragazzina avevo scritto una storia con protagonista quella che avevo chiamato "la Principessa delle Acque", rapita dal suo habitat naturale (uno scoglio) ed incapace di adattarsi alla civiltà e alla stessa vita in città. Anche all'interno della mia raccolta di poesie molte avevano come tema portante la natura; una in particolare descriveva l'attimo in cui un fiore di gelsomino sboccia, paragonando l'apertura dei suoi petali al pianto estenuante di un bambino appena venuto al Mondo. Scrivo di ciò perchè vorrei che il tema "natura" sensibilizzasse il lettore, invitandolo a stoppare un attimo quella che è la sua frenetica vita per permettergli così di guardarsi intorno e rendersi conto di quanto, tutto ciò che ci circonda, sia assolutamente straordinario e sottovalutato.

5. Leggendo il tuo ultimo libro "Respiro ancora"si nota che la natura ti affascina molto, cosa ti piace di più? 
La pace. La natura è pace, è serenità, è vita. Ti soffermi a guardarla (o ad ascoltarla) e ti rendi conto di far parte di un qualcosa di talmente grande e mistico da sembrare quasi impossibile possa esistere. Quanti di noi sono davvero disposti a farlo, in realtà? 
Spesso dimentichiamo di essere solamente "ospiti" di tutto questo splendore che ci circonda, così ci prendiamo il diritto di maltrattarlo o non apprezzarlo; ebbene credo non esista errore più grande. Inoltre è parecchio affascinante soffermarsi a riflettere su come e quanto la Natura abbia il suo corso, le sue cure e le sue ribellioni; le stesse da millenni e le stesse che ci permettono, tutt'oggi, di essere ancora qui. La natura è quindi come un'enorme "casa" capace di abbracciarci, coccolarci e curarci tutti.

6. Quanto conta il dialogo in un romanzo? Che linee guida dovrebbe seguire uno scrittore? 
Per me conta tanto, infatti non riesco proprio ad appassionarmi ad un romanzo dove i dialoghi sono descritti in maniera troppo scarna o elementare. Il dialogo è la parte "viva" di qualsiasi storia, quella che dovrebbe dare un tono ad ogni discussione o riflessione, e se espresso in maniera mono-tematica rischia quasi di far perdere, secondo me, credibilità alla storia. Ammetto di essere io stessa la prima ad emozionarsi, quasi sempre, più per un dialogo che per la descrizione di un determinato avvenimento e se l'autore è anche abbastanza bravo,  mi sembra quasi di riuscire ad immaginare perfino quale tono la discussione possa prendere. Un'altra cosa che non apprezzo sono i dialoghi brevi... ecco, non dico che tra le virgolette debbano essere riportati i versi della Divina Commedia, ma quantomeno una parvenza di dialogo ben sviluppato è sempre ben accetta.
Non credo, infine, esistano delle linee guida specifiche per un autore: semplicemente, permettendomi di dare un consiglio del tutto personale, direi per l'appunto di evitare le rispostine alla "sì" o "no" e di cercare di coinvolgere, anche tramite l'uso delle parole dette dai personaggi, il lettore.

7. Anche te, come Anna, ti rifugi nella natura nei momenti tristi o di riflessione? 
Quando posso sì. Ho la fortuna di abitare in un luogo a pochi passi dal mare e della campagna stessa, quindi non mi è affatto difficile ritagliare piccoli spazi di tempo per cambiare completamente ambiente. Ad essere sincera preferisco, però, passare del tempo all'aperto in momenti felici, come ad esempio durante escursioni organizzate, in gita con gli amici o anche semplicemente per una passeggiata in compagnia del mio cane.

8. Come sei riuscita ad accompagnare la storia e il tema della natura? E' stato spontaneo o hai dovuto rifletterci?
 Diciamo che nel caso di "Respiro ancora" è nata prima l'ambientazione e poi la storia stessa. I luoghi descritti all'interno del romanzo sono stati realmente vissuti, durante la mia infanzia, quindi non mi è stato affatto difficile "render loro giustizia".  Il binomio natura = rinascita è invece arrivato successivamente, man mano che la storia di Anna prendeva vita e forma, ma anche in questo caso è sorto tutto spontaneamente, dato che ho trasmesso alla protagonista le stesse sensazioni e lo stesso amore che io stessa sento per questo ambiente.

9. Come hai scelto la tua cover? Quanto pensi che conti la cover in un romanzo?
 Per la mia cover volevo un'immagine che trasmettesse malinconia ma, al tempo stesso, una punta di positività. Da qui la rappresentazione del profilo della protagonista, con il viso proteso in giù in segno di riflessione/dispiacere e il bagliore di un'alba che, da dietro, la "illumina" verso la luce che la condurrà fuori dalla propria insoddisfazione esistenziale. Per non parlare poi del campo selvaggio a far da sfondo, insomma... io e il grafico della casa editrice non avremmo potuto scegliere di meglio!
La cover, così come il titolo, penso conti molto in un romanzo, sarò però sincera... io vengo attratta molto più da un titolo stuzzicante che da un'immagine ben fatta.

10. Cosa consigli agli aspiranti scritttori? 
Di buttare giù su carta tutte le loro storie e i loro pensieri perchè, credo, non esista cosa più bella che dar sfogo alla propria immaginazione. Di non lasciarsi abbattere dalle critiche negative, servono a crescere e migliorarsi, e allo stesso modo di non montarsi la testa per quelle positive... è brutto vedere autori gasati che si comportano come ragazzini e urlano al Mondo intero il numero di copie vendute o la posizione in classifica del proprio romanzo. Per me questi son dettagli del tutto irrilevanti, ci sta la soddisfazione personale, ovvio, ma credo che la cosa che importi più di tutte sia il riuscire a creare una storia originale e capace di trasmettere emozioni.

11. Progetti futuri? 
Ammetto che non mi dispiacerebbe scrivere il secondo capitolo di "Respiro ancora", già richiesto da molti, ma al momento ho solo un abbozzo di idea sul proseguo della storia che dovrei, in futuro, elaborare con calma. Attualmente sto invece lavorando alla stesura di un secondo romanzo che credo pubblicherò in self, dal titolo provvisorio "In tutti gli sbagli di mia madre". Stavolta il romanzo sarà ambientato ai giorni nostri e in una grande metropoli, niente prati e alberi, purtroppo, ma ve l'ho già detto che adoro vivere molteplici vite diverse dalla mia... no?