Cerca nel blog

martedì 18 aprile 2017

Fuori dalla tela del ragno

Buongiorno lettori! 
Oggi la nostra Josephine March ci presenta Fuori dalla tela del ragno!

Titolo: Fuori dalla tela del ragno

Autrice: Elide Ceragioli

Casa editrice: SENSOINVERSO EDIZIONI

Trama: LA SQUADRA è alla quarta indagine, ma le difficoltà crescono. Si verifica una serie di omicidi, sparsi per l’Italia, senza un nesso apparente, accomunati solo dalla “firma” dell’assassino, che etichetta le sue vittime con una sparachiodi. I problemi personali dei sei ispettori hanno una parte rilevante nel complicare le cose, ma mentre le questioni private, anche se a prezzo di sofferenze non trascurabili, si avviano verso traguardi non scontati, alla soluzione del caso contribuiscono aiuti insperati, ma risolutivi. Un hacker, un pompiere e una psicologa, ognuno a modo suo, aggiungono tessere al mosaico che alla fine rivelerà il volto dell’insospettabile serial-killer. La ragnatela, che sembrava aver irretito LA SQUADRA, si spezza e, come sempre, a vincere veramente saranno i valori umani che rendono i professionisti persone, i colleghi amici, i tecnici uomini.LA SQUADRA conclude un suo ciclo: avrà occasione di ricominciare ed offrirci nuove indagini e avventure intrise di umanità?

Recensione: Questo giallo è scritto in maniera scorrevole, i suoi pov (punti di vista) corali, alternati e brevi mettono alla ribalta un tema molto sentito in questi periodi: il femminicidio, trattandolo in maniera delicata, mai grossolana o superficiale, non a caso l'autrice è una neuro-psichiatra infantile.
Si tratta di una storia molto facile da leggere in cui, sebbene troveremo tante morti, si tratta pur sempre di un giallo, il tema della morte viene sempre affrontato con rispetto per il lettore, senza indulgere, come sembra essere la moda corrente, in facili situazioni macabre e a volte di cattivo gusto. La morte viene descritta con termini, quasi dimessi, di speranza di una vita migliore, senza porre particolare accento su di essa, quasi come se fosse, ed è questa infatti una delle parti in cui si vive questa realtà di cui è permeato il romanzo, una cosa giornaliera e quindi vissuta, se non con serenità, con una dolorosa accettazione.
La storia, o per meglio dire i casi con le storie ad essi legati, è costruita tutt'intorno alla SQUADRA, un gruppo di sei investigatori della Polizia di Stato che sono stati riuniti e formati per combattere il crimine su tutto il territorio nazionale.
Fuori dalla tela del ragno è il quarto libro conclusivo (forse) della serie in cui, ognuno dei membri della SQUADRA è salito alla ribalta per raccontarci la sua storia intrecciandola ai casi di cui si stanno occupando.
È il turno delle vicende di Gabriella Franchi, fiorentina appartenente ad un'antica famiglia toscana, residente a Genova, trentaquattrenne nubile con due lauree (Giurisprudenza ed Informatica) e una perfetta conoscenza dell'inglese e il tedesco. Ne verranno tratteggiate le sue umane fragilità di donna alle prese con un mondo dalla concretezza molto maschile.


Distrattamente si guardò nello specchio. La perfezione del suo corpo ancora giovane e sodo, le accentuò la tristezza che la telefonata di sua madre e la prospettiva di incontrarla le avevano scatenato. Improvvisamente ricordò una frase: «La bellezza ha bisogno di occhi che la guardano per esistere». Forse era una massima trovata nei cioccolatini o forse era un esempio di filosofia ad alto livello, comunque non c'erano occhi a guardarla e la sua ipotetica bellezza si smarriva nel nulla.


Ed è anche il turno di Carlo Dallolio, piemontese divorziato, all'apparenza un uomo bonaccione e distratto ma che sa rivelarsi di una pignoleria quasi pedante tanto da fargli attribuire dai suoi colleghi il soprannome Dalloliorompicoglionicarlo

Provava un'indicibile sensazione di solitudine, al punto che rimpiangeva persino le telefonate minacciose e sempre foriere di guai di Eliana, la sua ex. Avevano pochi motivi per sentirsi, perché fortunatamente erano riusciti a vendere il loro appartamento, strappando un prezzo che li aveva liberati dall'incubo del mutuo e aveva lasciato loro anche un piccolo guadagno. Per quei tempi di magra era stato davvero un affarone insperato.«Devo avere un attacco di depressione da quarantenne», brontolò, battendo con la punta delle dita sulla pila dei fascicoli, «e certo questa massa di lavoro da burocrate non mi aiuta!» 
Le storie personali dei due protagonisti s'intrecciano sapientemente con i casi di omicidio in varie città italiane di cui la SQUADRA si sta occupando e che sembrano essere accomunati da un filo conduttore. Mi è piaciuto molto il modo come l'autrice abbia, molto garbatamente e a tratti originale, saputo descrivere non solo le dinamiche relazionali di tutti i membri della SQUADRA ma che sia riuscita ad avvincermi fino alla fine in questa storia molto ben orchestrata. Mi è venuta voglia di leggerne di più su questa SQUADRA!

Consiglio di leggere questo libro dopo aver letto i primi tre, anche se la storia è in completa autonomia, viene comunque voglia di saperne di più.


Voto: 4 su 5

2 commenti:

  1. Grazie della recensione! Assolutamente consona al libro, alla serie e all'autrice.
    Ogni libro di Elide (li ho letti tutti, non solo in gialli) è un' esperienza di vita e un'emozione coinvolgente.

    RispondiElimina